FASI DI LAVORAZIONE

Il sapore pieno e completo del Vinosanto “La Soffitta“ deriva dalle diverse varietà di vitigni impiantati, (Trebbiano Toscano, Malvasia di Candia, Grechetto, San Colombano o Verdea, Garganega)  ognuna delle quali rilascia il proprio imprinting nel prodotto finale.

Inconfondibile risultato di una paziente lavorazione contadina rimasta invariata nel tempo, necessita di tante attenzioni in tutte le fasi necessarie per giungere, dopo anni, alla sua degustazione :

  • Controllo, scelta e diradamento dei grappoli durante la vegetazione e maturazione
  • Accurata raccolta manuale facendo attenzione a non ammostare i grappoli
  • Appassimento dei grappoli, posti, uno ad uno, in apposite “ cappie “ di spago, che vengono appese, per oltre tre mesi, a chiodi  infissi sui travicelli di legno della soffittaappassimento uva (1)
  • la soffitta è situata sopra la grande cucina con il focolare sempre acceso; attraverso la botola di accesso sale il calore ed il sentore di “ fumo “ prodotto dalla legna che brucia: abbiamo così, in modo naturale, il lieve sapore di “ Affumicato “ del nostro particolare Vinosanto, che lo rende inconfondibile.FOCOLARE-CONSUMA-001
  • Ammostamento degli acini con apposita macina e conseguente pigiatura con torchio manuale
  • Inserimento del mosto nei caratelli, assieme alla “MADRE” tramandata da generazioni; qui il mosto rimarrà per oltre tre anni, durante i quali, in modo naturale e solo con il variare della temperatura, avverrà la …
  • Fermentazione, prima lenta poi più tumultuosa, e con essa la trasformazione della parte zuccherina in alcol etilico
  • Per ultima la maturazione, la sedimentazione e la naturale chiarificazione.

 

Al termine del ciclo l’atteso primo assaggio, “ Spillatura “  e l’imbottigliamento.

Quanto ne rimane dopo tanto tempo e tante cure è un vero nettare per occasioni importanti.


ALCUNE FOTO: